Quante domande ci siamo fatti sull’acqua che beviamo…
Mi posso fidare a bere l’acqua del rubinetto? È meglio l’acqua trattata? Cos’è l’osmosi inversa? Dovrei acquistare un impianto per il trattamento dell’acqua?
Molti di noi preferiscono comprare tonnellate di bottiglie di acqua…
Allora dobbiamo sapere che l’acqua di rete è la più controllata e sicura che ci possa essere.
In tutti gli acquedotti, ogni giorno, i chimici effettuano analisi di controllo sia battereologiche che chimiche, l’acqua in bottiglia a confronto non ha gli stessi controlli, inoltre se pensiamo alla quantità di plastica che viene usata e l’energia per produrla e per trasportarla allora forse è meglio rivalutare l’acqua di rete.
E che dire della continua provocazione sull’eccesso di sodio, 0,0001% di sodio (1mg/lt), 1 grammo di sodio per ogni 1000 litri, se questo ci danneggia, allora smettiamo di mangiare un piatto di spaghetti con il sugo o un insalata condita o tutto ciò che contiene un minimo sale, si perché la quantità di sodio che ingeriamo mangiando normalmente è di sicuro 1000 volte superiore a quello di un litro di acqua a basso contenuto di sodio.
Il sapore dell’acqua di rete non è gradevole?
Alcuni acquedotti eccedono di cloro per sterilizzare l’acqua, ma devono comunque rispettare i limiti concessi dalla legge.
Per risolvere questo problema non è necessario un impianto ad osmosi, ma è sufficiente un semplice filtro da poche decine di euro, oggi esistono filtri di facile montaggio per assorbire il cloro ed in più trattengono quelle piccole particelle che possono arrivare nel tuo rubinetto staccandosi dalla rete idrica.
Se invece preferiamo l’acqua di sorgente come quella che si può bere da una fontana sperduta tra i pascoli delle Dolomiti, allora l’impianto ad osmosi inversa è quello che serve.
In questo caso attenzione: gli impianti ad osmosi inversa non sono tutti uguali, il prezzo può oscillare da 300€ a 1500€ ed è facile capire che c’è differenza. Da valutare inoltre la frequenza e il costo di manutenzione che viene proposto.
Esistono osmosi di tutti i tipi: osmosi da sottolavello, osmosi a produzione diretta, osmosi con serbatoio d’accumulo (completi di ogni tipo di prefiltro, di lampada UV) osmosi con pompa e senza pompa, con blocco antiallagamento ecc.
In ogni caso è fondamentale sapere che gli impianti per uso potabile devono essere certificati secondo il DM 174.
Tale certificazione permette di avere la sicurezza che il tuo impianto sia stato controllato in ogni sua parte da un laboratorio autorizzato e che la componentistica usata non rilasci sostanze nocive all’organismo.
Se invece si possiede un pozzo e si vuole potabilizzarne l’acqua, è necessario fare eseguire prima un’analisi da un laboratorio specializzato verificando che i parametri siano accettati dalle membrane ad osmosi. Questo perché possono essere presenti, ad esempio, ferro o manganese e tali sali danneggiano le membrane osmotiche, oppure può essere presente un contenuto molto elevato di carica batterica che provoca lo stesso danneggiamento o, più semplicemente, i valori di nitrati o ammoniaca sono troppo elevati non permettendo alle membrane di riportare l’acqua ai valori per essere definita potabile.
Stefano Lazzerini
Recent Comments